La tradizione dell’anello di fidanzamento risale all’epoca romana, quando alla promessa sposa veniva donato un anello in oro da indossare per le occasioni ufficiali, ed uno in ferro per tutti i giorni.
Il primo anello di fidanzamento con diamante documentato è quello regalato dall’arciduca Massimiliano d’Asburgo a Maria di Borgogna per le nozze nel 1466; da qui, questa tipologia conobbe un enorme successo in tutte le corti d’Europa.
Quello che il Principe Albert regalò alla Regina Vittoria era a forma di serpente, in oro giallo, tempestato di diamanti, sulla testa uno smeraldo (la pietra più amata dalla Regina e suo portafortuna) e per gli occhi due rubini. Ma perché proprio un serpente? Perché simboleggiava l’eternità ed un amore imperituro.
Altri anelli usati all’epoca come pegno della promessa erano quelli con i fiori, di solito montati a rosetta. Molto in voga erano anche i così del Dearest o Regards, e gli anelli “acronimo”, in cui le pietre erano montate in ordine in modo tale che le loro iniziali formassero una parola che, agli occhi degli estranei, doveva rimanere segreta.